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IL CAMBIAMENTO

  • Immagine del redattore: Silvia Sciacca
    Silvia Sciacca
  • 29 lug 2019
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 21 ago 2019

Cos’è il cambiamento?


Il Buddha ha detto: “L’unica costante nella vita è il Cambiamento”, questo significa che in realtà sei costantemente sottoposto al cambiamento.

Ma come avviene un cambiamento, cosa succede nel cambiamento, cosa c’è alla base del cambiamento?

Il Cambiamento può avvenire in due modi principalmente. Uno esteriore e uno interiore. Nel primo caso è qualcosa che vedi accadere nella tua vita e che in qualche modo la stravolge: può essere la fine di una storia, il cambio di lavoro, un lutto ecc.. e di solito è il più evidente; nel secondo è qualcosa che senti, che parte da dentro, una necessità di stravolgimento e di solito le prime avvisaglie te le fornisce il corpo attraverso diversi sintomi: fastidi, malumori, piccoli o grandi malesseri ecc… a volte, in questo caso, ci vuole più tempo per capire cosa sta succedendo.

In realtà queste sono le due facce della stessa medaglia. Sei sempre tu che rifletti te stesso nelle situazioni.

In entrambe i casi il cambiamento è qualcosa che travolge, come un’onda da cui si riemerge cambiati.

Ma in che senso cambiati?

Nel senso che senti che la tua Vita non può più andare avanti nello stesso modo in cui l’hai condotta fino a quel momento.

In entrambi i casi, avviene un cambio di prospettiva sulla tua vita, diventa necessario cambiare il tuo punto di vista sulle cose per poter evolvere.

Una bella definizione è “iniziare a vedere”, come se prima si fosse in una sorta di addormentamento da cui ci si sta risvegliando.

Cambiare prospettiva permette infatti di iniziare a vedere laddove prima c’era il buio, di passare dalle tenebre alla luce.

Una volta avvenuto, chiamiamolo così, “il risveglio” o anche “illuminazione” (che non è affatto un qualcosa per pochi ma davvero per tutti!) c’è però bisogno di compiere delle azioni, inizia qui il cambiamento vero e proprio.

La vera consapevolezza sta nell’azione!

E questo è il momento più difficile perché ci si trova ad un bivio: lasciare le cose così come stanno mettendo a tacere i sintomi e i segni e rimanere nella zona di comfort o rimboccarsi le maniche, guardare in faccia la Vita e iniziare il cambiamento uscendo dalla zona di comfort?

Un proverbio cinese recita: “Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri altri mulini a vento”

La domanda che ne consegue quindi è: ti senti pronto a cambiare? Ti senti pronto a lasciare andare le abitudini o le credenze che ti hanno portato fino a qui? Ti senti pronto a far crollare tutte le tue certezze?

Se in questo momento c’è qualcosa che non va nella tua vita non puoi cambiarla non cambiando punto di vista e soprattutto non può esserci cambiamento se non cambi i tuoi pensieri.

Einstein diceva:” Non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo”.

A questo punto forse ti starai chiedendo: “Ma come si fa a cambiare il tipo di pensiero?” La prima cosa da fare è imparare ad osservare come funziona la mente e con che tipi di pensiero convivi tutto il giorno.

L’organo deputato ai pensieri e ai ragionamenti è il cervello. Il cervello produce dai 60mila agli 80mila pensieri al giorno e le informazioni viaggiano alla sorprendente velocità di 430Km orari!!! È davvero impressionante!

Detto questo ti renderai conto anche che non è possibile credere a tutti i pensieri che arrivano alla tua mente, potrebbero addirittura portare alla pazzia! Ho usato la parola arrivano non a caso, la stragrande maggioranza dei pensieri (se non addirittura tutti) non li crei tu ma ti giungono automaticamente e inconsapevolmente.

Per ogni situazione che la Vita ti presenta il cervello va a cercare nel suo archivio ciò che di simile hai già vissuto, lo interpreta secondo le credenze che si sono create in precedenza e te lo ripropone sotto forma di pensiero.

Questo è un meccanismo molto antico che si è sviluppato nell’uomo primitivo per garantirgli la sopravvivenza, poiché gli ha dato la capacità di distinguere tra situazioni di pericolo e situazioni di sicurezza. È una forma di controllo. Certo alcuni pensieri sono funzionali: dove ho parcheggiato la macchina, cosa cucino stasera, a che ora ho quell’appuntamento ecc… ma la maggior parte di essi sono solo preoccupazioni.

L’etimologia della parola preoccupazione deriva dal latino praeoccupare = occuparsi prima, prevenire. Pertanto, il termine preoccupazione indica lo stato d'animo di colui che cerca soluzioni o rimedi a situazioni critiche o ad eventuali pericoli futuri (che, peraltro, non è detto si avverino....).

La mente ha bisogno di interpretare tutte le situazioni che gli si presentano attraverso categorie che già conosce. Tutto quello che è sconosciuto mette la mente in uno stato di allerta.

La verità è che oggi questo meccanismo non sarebbe più così necessario, non vivi in una giungla piena di reali pericoli per la tua incolumità, ma il meccanismo è rimasto comunque inalterato e scatta ogni volta che ti si presenta una situazione nuova, vale a dire in ogni momento, perché ogni momento è nuovo.

Allora cosa succede nella tua mente di fronte alle nuove situazioni?

Ti faccio un esempio: hai presente il Muppet Show? Era una trasmissione televisiva andata in onda tra gli anni ’70 e ’80 i cui protagonisti erano dei curiosi pupazzi che in ogni puntata interagivano con un artista diverso, tipo show televisivo. La caratteristica del Muppet Show è che ci sono due signori tra i pupazzi, Statler e Waldorf, che osservano lo show da un posto in galleria, come in teatro, e commentano tutto quello che accade.

Il tuo cervello fa esattamente quello che fanno il signor Statler e il signor Waldorf: commenta qualsiasi cosa ti succeda nella vita sedando così la sua ansia di fronte a situazioni nuove di cui non conosce nulla. Cerca insomma di tenere tutto sotto controllo. E tu, di giorno in giorno, cominci a credere a quei commenti, e cominci a pensare di essere quello che pensi!

Ma se prendi sul serio tutte le informazioni dei “Muppet” rischi di diventare maniaco del controllo. Certamente le pianificazioni servono ma non puoi controllare tutto. Il controllo è un’illusione.

Il 95% dei tuoi pensieri è solo un brusio, tipo quello della tv quando perde il segnale. Se ti identifichi con quel brusio e lo prendi sul serio vivi una vita piena di ansia, di tensione, aspettative, nostalgia, senso di impotenza e così via. Vivi una vita guidata dalla paura.

Tutto quel brusio nella testa ti impedisce di sentire veramente, ti porta lontano e, soprattutto, ti impedisce di vivere veramente quello che ti accade.

A che conclusione porta questa conoscenza? Alla conclusione che tutto ciò che pensi della realtà è solo una tua interpretazione, è solo un’idea soggettiva della realtà e che non esiste una realtà oggettiva. Quello che vedi non è la realtà ma solo il modo in cui il cervello la interpreta, e non parlo solo dei giudizi che dai alle cose: bello-brutto, buono-cattivo, piacevole-spiacevole e così via, anche i colori per esempio, non esistono così come li percepisci: non sono altro che pura energia, lunghezze d’onda che la tua mente trasforma in quelli che chiami, appunto, colori.

A questo punto potresti chiederti: “Ok, tutto chiaro, ma come fermo allora questo brusio? Come gestisco i miei pensieri soprattutto alla luce del fatto che arrivano spontaneamente?”

Perfetto, questa è la domanda chiave e la risposta è con la Presenza, con la Consapevolezza, imparando a rimanere nel Qui ed Ora e a non farti condurre dal pensiero chissà dove e, se questo accade, sapere come ritornare nel Qui ed Ora.

Se inizi a fare questo inizia il vero Cambiamento!

I pensieri non si possono fermare, almeno non subito, ci vogliono anni di pratica, ma nel momento in cui realizzi che non sei né quei commenti né quei pensieri arriva già più pace nella tua mente e più spazio per ciò che c’è.

Non sei né i commenti né i pensieri e ti dirò di più: i problemi che pensi di avere nella tua vita esistono solo quando ci pensi! Giustamente potresti replicare: sì ma il mutuo da pagare esiste, lo stress della frenesia quotidiana esiste, una persona cara o noi stessi con problemi di salute esiste…certamente, tutto questo esiste ed è ciò che c’è in questo momento della tua vita ma è l’interpretazione che dai a ciò che c’è che fa la differenza. Tu puoi continuamente scegliere come vivere ciò che ti accade: come problema o come opportunità?

Ti faccio un esempio per capire meglio cosa intendo quando dico che la soluzione alle preoccupazioni è quella di rimanere nel Qui ed Ora: pensa di andare a vedere un film al cinema, magari dopo una pesante giornata di lavoro, hai un sacco di pensieri, ti siedi, il film comincia e cosa accade? Immediatamente dimentichi i tuoi pensieri, sei completamente assorbito dal film. E se ci sono scene di tristezza, paura, allegria non stai lì a commentarle disturbando tutta la sala, le vivi semplicemente. Insomma le cose accadono come accadono. E così è anche la Vita, le cose accadono come accadono, ma invece di goderti lo spettacolo ti preoccupi di tutto il resto: sceneggiatura, testo, pensieri, sentimenti.

Ti è mai capitato di avere la fortuna di osservare un bambino piccolo mentre gioca? È completamente assorto, esiste solo il suo gioco che non è più un gioco, non è più separato da lui, il bambino in quel momento è il gioco stesso…a te può essere capitato quando sei assorto nella lettura di un bel libro o magari guardando con intensità un tramonto…ecco questa è la Presenza. Questo è stare nel Qui ed Ora e nel Qui ed Ora non ci sono problemi, semplicemente tutto accade!

Deve forse l’albero fare qualcosa per crescere? No, semplicemente accade.

Ma tu non sei un albero, sei un essere umano e nel mondo degli esseri umani c’è un paradosso fondamentale: vogliamo eliminare quello che c’è e desideriamo avere quello che non c’è.

Ma se riesci a riconoscere, e ancor più a ringraziare, che le cose sono così come sono non c’è bisogno di pre-occupazioni, puoi goderti quello che c’è.

Nella maggior parte dei momenti che si vivono si è frustrati da ciò che è successo nel passato e si ha paura di quello che potrebbe succedere nel futuro. Ma passato e futuro non sono altro che concetti della nostra mente, non esistono!!!

Non è forse sempre Adesso?

L’unico luogo in cui è possibile fare esperienza è il Presente. Tutto il resto sono ricordi di esperienze o previsioni di esperienze, sono pensieri e non l’esperienza in sé. Tutto il resto è “spazzatura”, come dice Socrate nel film “La forza del campione”.

Una volta che hai imparato a stare nel Presente, una volta che hai trovato la tua strada per imparare ad osservare i tuoi pensieri allora sei libero, non sei più loro schiavo e sei tu a dirigere la tua vita.

Ma questo comporta un patto, sennò non funziona! Il patto è che devi assumerti la responsabilità della tua vita al 100%. Tutto ciò che accade è un riflesso di te stesso, di ciò che hai dentro, di ciò che sei.

Non ci sono più scuse, non c’è più qualcun altro o qualcos’altro a cui delegare ciò che accade nella tua vita.

Il giorno che stai aspettando è oggi.

Adesso il conducente sei tu e solo tu puoi decidere dove condurre il tuo veicolo.

Ci sono molte possibilità per imparare a stare nel presente: libri, film, corsi di meditazioni, attività come lo yoga, il tai chi, il chi gong, suonare uno strumento… ognuno può trovare quello che fa per sé ma come recita un antico proverbio zen: “Il maestro può aprirti la porta ma tu devi entrare!”


Tratto dal mio seminario "IL CAMBIAMENTO" del 26/07/2019

 
 
 

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